Quando la cronaca entra nei musei

Una cosa importante da considerare quando si parla di musei è che nonostante la loro vocazione, questi luoghi sono a volte al centro di episodi tutt’altro che piacevoli. Parliamo sia dei furti che degli atti di vandalismo.

Da dove nasce il vandalismo?

Di recente uno stesso visitatore ha colpito oltre settanta opere nel Museo Pergamon di Berlino schizzandole con una sostanza oleosa: difficilmente sarà possibile rimuoverla. E rimane famoso il caso del celebre quadro di Rembrandt “La ronda di notte“, colpito da tre distinti vandali in altrettante occasioni diverse (1915, 1975 e 1990). Sono solo episodi molto famosi, ma ne esistono a centinaia.

Che cosa spinge una persona a devastare un’opera d’arte? I motivi possono essere molteplici: nel caso di Berlino la causa era politica, mentre in diversi casi alla base del gesto c’è un disagio psichico. Per esempio le martellate alla celebre Pietà di Michelangelo.

Purtroppo sia davanti a un furto che a un atto di violenza a perdere è la collettività: sia perché dopo l’atto ci saranno misure di sicurezza e restrizioni maggiori, sia perché sarà la popolazione a pagare gli interventi di restauro o di recupero dell’opera di tasca propria attraverso le tasse o l’aumento del prezzo del biglietto.


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